“…’L’unico scrittore buono è quello morto’ di Marco Rossari (e/o), su aspiranti scrittori in cerca di lavoro (e di pubblicazione) riprende i toni da classico romanzo picaresco. Con intento da parodia, una storia si infila casualmente dentro l’altra.”
(continua a leggere la più ampia riflessione di Filippo La Porta sul “Romanzo Co.Co.Co” qui)
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