(…) Invece in questo volumetto le storie sono allegramente sprecate, 214 pagine da cui si potrebbero trarre almeno venti romanzi con trame avvincenti e una bella fascetta in cui scrivere gli attori del film tratto da. Marco Rossari, nonostante i suoi onnipresenti protagonisti, non scrive ma storia (voce del verbo storiare), e forse è proprio in un libro sulla scrittura che le storie tornano ad essere tali: solo storie, senza la scrittura di mezzo. (…) Continua a leggere su Finzioni.
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