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Inseguire parole – IL

5928706_343484Tradurre significa passare un mucchio di tempo da soli. Schivo al limite dell’autismo, nascosto dietro le parole altrui, strapazzato o peggio ignorato dai recensori, il traduttore soffre un destino dolorosamente analogo a quello delle spie e cioè di venire notato solo quando sbaglia, ma senza licenza d’uccidere o Bond girls (al Martini si può ovviare). Ma chi è davvero la figura che, se va male, viene confusa con quella dell’interprete e, se va bene, coincide ormai con il personaggio santo e martire di Luciano Bianciardi nella Vita agra? E perché, al di là del dato lavorativo, si comincia a tradurre un testo? E davvero parliamo solo di volgere in un’altra lingua una serie di parole? Queste sono alcune delle domande a cui Massimo Bocchiola cerca di dare qualche risposta in un nuovo saggio, Mai più come ti ho visto, ambiziosamente sottotitolato Gli occhi del traduttore e il tempo (Einaudi Stile Libero). Non è uno dei tanti libercoli intorno alle gioie e alle insidie di un mestiere, ma qualcosa di più.

(Continua a leggere sul sito del Sole24Ore.)

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Maschio bianco etero

UnknownEsce oggi la mia traduzione del nuovo romanzo firmato da John Niven, l’autore di A volte ritorno. Si intitola Maschio bianco etero e lo pubblica anche questa volta Einaudi Stile Libero, che mi ha chiesto di buttare giù qualche riga sulla faccenda: Il traduttore che ride.

Il romanzo è una sarabanda di situazioni grottesche e amorazzi esilaranti, che di pagina in pagina diventa sempre più amara.

Qui trovate la scheda del libro sul sito dell’editore.

Qui un’intervista a John Niven (e al suo accento scozzese) riguardo al libro.

Qui una recensione apparsa sul Guardian.

Buona lettura.

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Alfabeto Bleeding Edge

Unknown(È uscito per “IL”, mensile del Sole24Ore, un mio sillabario labirintico sulle idee e i temi del nuovo romanzo di Thomas Pynchon, Bleeding Edge, che uscirà in Italia per Einaudi Stile Libero nella traduzione di Massimo Bocchiola. Forse online rende un po’ meno, ma ci si può fare un’idea di come fosse impaginato da un’anteprima uscita sul Post.)

ALLEY

Non Tin Pan Alley, nel cuore del Greenwich Village, ma Silicon Alley, equivalente East Coast della quasi omologa valle californiana e sineddoche per la bolla della new economy scoppiata pochi mesi prima dell’incipit. Primavera 2001 a New York: non c’è più del marcio in città, visto che Giuliani ha già reso «tutto quanto orrendo e lobotomizzato, proprio come piace a loro». È una metropoli sottilmente corrotta in attesa degli aerei e, stando all’esergo di Westlake, è la co-protagonista di questo software-boiled.

(Continua a leggere sul sito del Sole24Ore.)

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Teoria imperfetta dell’amore

978880621280GRAÈ uscito per Einaudi Stile Libero Teoria imperfetta dell’amore di Scott Hutchins, la mia traduzione più recente.

Si tratta di una bella storia malinconerd, in cui nella San Francisco degli startupper un giovane uomo in crisi, tra amori irrisolti e strambi gruppi terroristici, si trova ad avere a che fare con un bot senziente (o quasi), programmato con i diari del padre suicida.

Il 12 giugno Hutchins sarà ospite al Festival Letterature di Massenzio dove leggerà un inedito.

Qui il programma del festival.

Qui la scheda del libro sul sito Einaudi, dove è possibile leggere un estratto.

Qui una recensione del Guardian.

Buona lettura.

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