THE END OF THE TOUR – IL

the-end-of-the-tour2(Ho scritto per il magazine del Sole 24 Ore qualche riga su The End of the Tour, il film su David Foster Wallace uscito da poco nelle sale cinematografiche.)

(… ) Uno scrittore di successo, perseguitato da una feroce depressione, dopo aver lasciato innumerevoli pagine tormentate, cede e si toglie la vita. Il pitch verrà rifiutato da tutti, ma ehi aspetta: non se tratta del nuovo Dave. Non c’è nulla come una morte prematura – droga, suicidio, malattia, alcol: possibilmente – in grado di svuotare ciò che l’ha preceduta. Un po’ per digerire e esorcizzare il rimosso («Vedi, si sapeva: era già lì»), un po’ per martirizzarlo (l’agiografia, si sa, è un genere postumo), come uno Sherlock Holmes anfetaminico il pubblico ripercorre a ritroso ogni parola dello scrittore (anzi della persona, incarnata grazie al decesso) per trovare gli indizi del gesto. (…)

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