“La grazia della letteratura.” Lucilla Noviello, Affari Italiani

C’è tutta la grazia della letteratura nel libro di Marco Rossari, L’unico scrittore buono è quello morto, e/o edizioni. Non perché il romanzo sia soave o perché sia leggiadro l’uso che l’autore fa del linguaggio o perché tali siano le storie, ma perché il concetto stesso di narrazione e del contenuto di questa sono la base e contemporaneamente lo scopo del libro. La letteratura che stende le pieghe dell’ignoto per renderle chiare, consola, diverte o semplicemente diventa qualcosa di concreto all’interno del panorama di ciò che esiste, si afferma senza bisogno di ausili; raggiunge il lettore. E se non lo fa immediatamente, lo farà poi.

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