“Dopo gli Scrittori inutili di Ermanno Cavazzoni (ristampato da Guanda nel 2010 ma uscito nel 2002 per Feltrinelli), a sferzare la categoria ci pensa ora Marco Rossari (scrittore e bravissimo traduttore) con L’unico scrittore buono è quello morto (E/O edizioni, pp. 192, € 16,50), un libro divertente e corrosivo in cui in testi più o meno brevi, si stigmatizzano tic, vanità e debolezze degli scrittori, tali o sedicenti che siano, e si costruisce intorno ad esse storie e aneddoti che strappano più di un sorriso amaro, soprattutto agli addetti ai lavori che più volte avranno già incontrato questo o quel tipo di autore nella loro carriera e volentieri gliene avrebbero dette quattro. (…)”
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